Le nostre vite sono attraversate da un senso di malessere diffuso e persistente: insoddisfazione, insicurezza, timore per il futuro possono trasformarsi in ansia, depressione, apatia. Il libro indaga le cause psicologiche e sociali di questo star male: dalle eccessive possibilità di scelta all’ineludibile confronto con altre culture, dalla crisi economica al destino incerto del pianeta. Ma ognuno di noi, in quanto appartenente a una specie biologica, possiede diversi fattori protettivi: la capacità, attraverso l’empatia, di comprendere l’altro e di collaborare, la predisposizione alla resilienza, la tendenza innata a raggiungere stati esperienziali positivi.
A partire da queste premesse, l’autore affronta il tema della cura, non in termini generali ma rispetto agli effetti terapeutici dei luoghi, degli oggetti e della natura, e illustra come dovrebbero essere i paesaggi, le città o le costruzioni architettoniche idonei a “curare” e a farci star bene. Lo fa con esempi di casi reali, dagli slum di Mumbai alle opere di grandi architetti come Alejandro Aravena, Stefano Boeri e Renzo Piano, dai criteri di utilizzo dei beni comuni a quelli di gestione della propria dimora.
Una parte importante è dedicata agli effetti benefici della natura sulla mente e sul comportamento, e al modo in cui tutto questo s’interseca con il futuro ambientale del pianeta e con ciò che ci ha insegnato la pandemia da Covid-19.
A partire da queste premesse, l’autore affronta il tema della cura, non in termini generali ma rispetto agli effetti terapeutici dei luoghi, degli oggetti e della natura, e illustra come dovrebbero essere i paesaggi, le città o le costruzioni architettoniche idonei a “curare” e a farci star bene. Lo fa con esempi di casi reali, dagli slum di Mumbai alle opere di grandi architetti come Alejandro Aravena, Stefano Boeri e Renzo Piano, dai criteri di utilizzo dei beni comuni a quelli di gestione della propria dimora.
Una parte importante è dedicata agli effetti benefici della natura sulla mente e sul comportamento, e al modo in cui tutto questo s’interseca con il futuro ambientale del pianeta e con ciò che ci ha insegnato la pandemia da Covid-19.
Biografia dell'autore
Paolo Inghilleri
Paolo Inghilleri è professore ordinario di Psicologia sociale presso l’Università degli Studi di Milano. I suoi interessi di ricerca riguardano la relazione tra biologia, mente e cultura, l’etnopsichiatria e la psicologia ambientale. Nelle nostre edizioni ha pubblicato I luoghi che curano (2021) e ha curato Psicologia culturale (2009).Rassegna stampa per I luoghi che curano
7 Corriere della Sera
pubblicato il: 26-02-2021
L'io come Babbo Natale non c'è, siamo "dividui".
Il Sole 24 Ore
pubblicato il: 21-02-2021
Luoghi ibridi, fisico-digitali, per il futuro del lavoro.
La Rivista Culturale
pubblicato il: 15-02-2021
Luoghi che curano, l’influenza del nostro modo di vivere e dell’ambiente sulla salute mentale.
Fahrenheit Radio 3
pubblicato il: 12-02-2021
Una voce poco fa.