Taylor è morto, viva Taylor. A un secolo di distanza dalla pubblicazione di Shop Management (1903), e di fronte a numerose, innegabili analogie tra il mondo del lavoro odierno e quello di fine Ottocento, un’analisi degli scritti e della personalità dell’ingegnere di Philadelphia diventa quasi una necessità.
Diversi sono gli intenti del nostro percorso: innanzitutto, ricostruire la memoria, ossia cogliere le differenze tra l’idealismo positivista di Taylor e la sua deriva fordista, tra l’“epoca del progresso” e i successivi processi di razionalizzazione, tra le valenze ideologiche e politiche del dibattito sul lavoro industriale e il relativo modello teorico. In secondo luogo, analizzare la scientificità del taylorismo: lo Scientific Management è sì assimilabile alle teorie scientifiche dell’Ottocento, ma è anche intuizione, psicologia del senso comune, contaminazione di discipline, “bricolage” di conoscenze rigorose e saperi approssimativi. Infine, sottolineare l’attualità della riflessione tayloriana sui processi di cambiamento nel lavoro, e in particolare sulla rapidità degli sviluppi tecnologici, commerciali e finanziari, che oggi, come allora, appaiono impressionanti. Il libro è di grande utilità per psicologi, sociologi, studiosi di management, e per chiunque sia interessato a questi temi.
L'autore
Riccardo G. Zuffo insegna Psicologia del lavoro presso la facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica di Milano e dell’Università Gabriele D’Annunzio di Chieti. Ha maturato un’ampia esperienza professionale sulle problematiche organizzative – ristrutturazioni, M&A, business a crescite veloci – di job-insecurity e di gestione delle risorse umane.
Ha pubblicato Uomini e Qualità (Milano, 1997) e Qualità e valore dell’impresa (Milano, 1999) sulla identità imprenditoriale, e Il processo di selezione (Milano, 2002) sulla nascita e gli sviluppi della selezione del personale in Italia.