I prossimi appuntamenti con Paolo Inghilleri, che presenterà I luoghi che curano in diverse occasioni.
Venerdì 10 settembre alle 18.00 presentazione in piazzetta Lepanto al Lido di Venezia.
Giovedì 16 settembre alle 18.00 appuntamento con Paolo Inghilleri per la presentazione su Google Meet che si terrà nell'ambito di Vecchie e nuove r-esistenze.
L'incontro verrà condiviso su http://www.scuolealmuseo.it/blogdidattica.
I luoghi che curano
Le nostre vite sono attraversate da un senso di malessere diffuso e persistente: insoddisfazione, insicurezza, timore per il futuro possono trasformarsi in ansia, depressione, apatia. Il libro indaga le cause psicologiche e sociali di questo star male: dalle eccessive possibilità di scelta all’ineludibile confronto con altre culture, dalla crisi economica al destino incerto del pianeta. Ma ognuno di noi, in quanto appartenente a una specie biologica, possiede diversi fattori protettivi: la capacità, attraverso l’empatia, di comprendere l’altro e di collaborare, la predisposizione alla resilienza, la tendenza innata a raggiungere stati esperienziali positivi.
Venerdì 10 settembre alle 18.00 presentazione in piazzetta Lepanto al Lido di Venezia.
Giovedì 16 settembre alle 18.00 appuntamento con Paolo Inghilleri per la presentazione su Google Meet che si terrà nell'ambito di Vecchie e nuove r-esistenze.
L'incontro verrà condiviso su http://www.scuolealmuseo.it/blogdidattica.
I luoghi che curano
Le nostre vite sono attraversate da un senso di malessere diffuso e persistente: insoddisfazione, insicurezza, timore per il futuro possono trasformarsi in ansia, depressione, apatia. Il libro indaga le cause psicologiche e sociali di questo star male: dalle eccessive possibilità di scelta all’ineludibile confronto con altre culture, dalla crisi economica al destino incerto del pianeta. Ma ognuno di noi, in quanto appartenente a una specie biologica, possiede diversi fattori protettivi: la capacità, attraverso l’empatia, di comprendere l’altro e di collaborare, la predisposizione alla resilienza, la tendenza innata a raggiungere stati esperienziali positivi.
A partire da queste premesse, l’autore affronta il tema della cura, non in termini generali ma rispetto agli effetti terapeutici dei luoghi, degli oggetti e della natura, e illustra come dovrebbero essere i paesaggi, le città o le costruzioni architettoniche idonei a “curare” e a farci star bene. Lo fa con esempi di casi reali, dagli slum di Mumbai alle opere di grandi architetti come Alejandro Aravena, Stefano Boeri e Renzo Piano, dai criteri di utilizzo dei beni comuni a quelli di gestione della propria dimora.
Una parte importante è dedicata agli effetti benefici della natura sulla mente e sul comportamento, e al modo in cui tutto questo s’interseca con il futuro ambientale del pianeta e con ciò che ci ha insegnato la pandemia da Covid-19.
L'autore
Paolo Inghilleri è professore ordinario di Psicologia sociale presso l’Università degli Studi di Milano. I suoi interessi di ricerca riguardano la relazione tra biologia, mente e cultura, l’etnopsichiatria e la psicologia ambientale. Nelle nostre edizioni ha pubblicato I luoghi che curano (2021) e ha curato Psicologia culturale (2009).