Daniel Dennett all'Università Statale di Milano

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martedì 21 ottobre 2014
Oggi 21 Ottobre Daniel Dennett terrà una lecture intitolata Information Comprehension and Evolution, presso il Salone Pio XII di via S. Antonio 5 alle ore 16.30.
Daniel Dennett all'Università Statale di Milano

Oggi 21 Ottobre Daniel Dennett terrà una lecture intitolata Information Comprehension and Evolution, presso il Salone Pio XII di via S. Antonio 5 alle ore 16.30.

L'evento - promosso dal docente di Logica e Filosofia della scienza, Corrado Sinigaglia - è un'ottima occasione per trattare un tema dell'informazione insieme a uno dei massimi studiosi di scienze cognitive, logica e filosofia della scienza.

Dennet infatti affronterà la nozione di informazione - concetto chiave nel contesto attuale - a partire dalla sua valenza matematica, che la separa fortemente dall'informazione semantica e dal concetto di comprensione.

E così se una chiavetta USB di 16 GB - che può contenere film, poemi o combinazioni casuali di simboli - è l'esempio tipico di nozione matematica dell'informazione, del tutto differente è l'informazione compresa, dove l'apprendimento individuale quanto l'evoluzione implica l'uso dell'informazione per plasmare il disegno di un organismo vivente.

Molti dei libri di Daniel Dennett sono stati tradotti in italiano. Tra i più recenti, Strumenti per pensare (2014), Rompere l'incantesimo (2007), Sweet Dreams (2006), L'evoluzione della libertà (2004).

L'evento rientra tra le iniziative per il 90° della Statale.

 

Strumenti per pensare

“Riflettere in maniera corretta e con eleganza su questioni difficili” è l’obiettivo di Daniel Dennett nel presentare qui una selezione di strumenti per pensare. Ma non è questa la vocazione di chiunque eserciti l’onesto mestiere del filosofo? Dennett ha con la filosofia una relazione privilegiata: non si tratta soltanto di rendere trasparente “l’atmosfera linguistica” in cui vengono posti i grandi problemi della tradizione, ma di attingere a quanto ci offrono discipline come la biologia evoluzionistica, la neurofisiologia, la logica matematica e le varie teorie della cosiddetta intelligenza artificiale. Ne emerge una inedita concezione dell’essere umano, destinata a mutare i presupposti delle più disparate “scienze morali”, dall’antropologia alla storia, dal diritto all’etica. E tutto questo “gonfiando o sgonfiando” le varie pompe dell’intuizione a cui i filosofi ricorrono nel sostenere opposte tesi su questioni come la natura del significato, le funzioni della mente e il libero arbitrio. Costellato di diaboliche delizie, il volume di Dennett sfida lettori intrepidi di qualsiasi estrazione a esplorare le proprie idee predilette con nuove capacità e, se è il caso, a cambiarle.

Rompere l'incantesimo

Chi crede in Dio ha buone ragioni per farlo? Qual è il terreno psicologico e culturale in cui la religione ha messo radici? Si tratta di un cieco istinto evolutivo o di una scelta razionale? In questo libro importante e coraggioso, al centro del dibattito sull’ateismo, Daniel Dennett indaga il modo in cui la religione si è evoluta a partire da credenze popolari e sostiene che la fede non è che un risultato dell’evoluzione darwiniana. Una tesi provocatoria destinata a far discutere credenti e non credenti.

Sweet Dreams

Vincitore nel 2005 del premio per le pubblicazioni nell’ambito della psicologia e delle scienze cognitive indetto dall’Association of American Publishers, Sweet Dreams è il testo in cui Dennett mostra come la filosofia finisca spesso per ostacolare lo sviluppo di una scienza della coscienza. Con la chiarezza e l’ironia che lo contraddistinguono, Dennett passa in rassegna molti dei più noti argomenti filosofici, smontandoli passo dopo passo sulla scorta sia delle conquiste delle scienze cognitive sia della sua straordinaria capacità di sfruttare gli esempi – che possono riguardare trucchi di carte o dollari fittizi –, per convincerci che la coscienza non è un “mistero” da sacralizzare ma un oggetto da indagare scientificamente.

L'evoluzione della libertà

Quattro miliardi di anni fa non c'era libertà sul nostro pianeta perché non c'era vita. Poi, dai primi esseri pluricellulari agli organismi sempre più differenziati si è prodotta quell'assenza progressiva di vincoli che ha segnato l'emancipazione dalle catene della necessità, fino alla comparsa di Homo sapiens. Daniel Dennett, uno dei più noti sostenitori della teoria darwiniana, mostra in concreto come la libertà si sia evoluta da puri assemblaggi di meccanismi. Dennett non solo ci dice quel che veramente siamo, ma anche quel che scegliamo di essere, con straordinarie implicazioni per la morale individuale e l'etica di gruppo. Ha scritto Richard Rorty: "Questo libro combina un pensiero filosofico originale, una prosa elegante e un ragionamento rigoroso, riuscendo in quello che pensavo impossibile: dire qualcosa di nuovo su libertà e determinismo".

Strumenti per pensare
Daniel C. Dennett
“Riflettere in maniera corretta e con eleganza su questioni difficili” è l’obiettivo di Daniel Dennett nel presentare qui una selezione di strumenti per pensare.