Possiamo conoscere qualcosa con certezza? Filosofi e scienziati hanno più volte risposto affermativamente, fondando questa affermazione sui sensi (empiristi) o sull'intelletto (razionalisti), ma l'"amara genia degli scettici" non ha mai smesso di sfidarli sul loro terreno, mettendo in dubbio ora l'evidenza sensibile ora la saldezza dei principi. Eppure, gli stessi scettici non si trovano in condizioni migliori dei loro fratelli-nemici, i "dogmatici". Se nulla conosciamo con certezza, che cosa resta infatti della tesi scettica che afferma perentoriamente l'impossibilità della conoscenza? Non si tratta solo di problemi generali e astratti. Ricostruendo i vari contesti del dibattito, Alan Musgrave mostra come gli interrogativi di fondo della filosofia della conoscenza si siano legati con le ricerche della psicologia, della logica, della matematica e dell'informatica.
È proprio nel quadro dell'impresa scientifico-tecnica del Novecento, con le sue grandi rivoluzioni intellettuali ma anche con il suo impressionante progresso tecnologico, che Musgrave delinea la sua "terza via" tra dogmatismo e scetticismo: lo scetticismo è un potente alleato in qualsiasi opera di emancipazione dai dogmi, ma, contrariamente a quanto ritengono gli scettici, si dà conoscenza seppure come sapere fallibile e continuamente rivedibile.
È così che evolve la stessa scienza, ed è attraverso l'atteggiamento critico che si costituisce davvero una sorta di "senso comune" in cui si inquadrano decisioni pubbliche e scelte collettive.
Biografia dell'autore
Alan Musgrave
Alan Musgrave insegna Filosofia all'Università di Otago (Nuova Zelanda). Con Imre Lakatos ha curato ormai classico volume Critica e crescita della conoscenza (Milano, 1976).