Nel 1975, in una relazione presentata al Congresso internazionale di psicoanalisi, André Green mostrava come la psicoanalisi, sia nella teoria sia nella pratica, non potesse più accontentarsi del ricorso ai “modelli” freudiani. Questi non permettono in effetti di comprendere i cosiddetti “casi-limite”, che peraltro si riscontrano sempre più frequentemente nella clinica del nostro tempo.
Questi casi si situano tra le nevrosi classiche e le psicosi: al limite. Non sono riconducibili a una categoria nosografica perché “limite” designa anche il fatto che la linea fragile che separa l’interno e l’esterno, l’Io e l’altro, è mal definita: da qui una perturbazione dell’identità personale, un doloroso sentimento di vuoto, un’aspirazione al nulla. Capita che Edipo ceda il posto ad Amleto… Gli undici saggi qui raccolti vanno al di là della descrizione dei casi-limite. Ispirati dalla ricca esperienza clinica dell’autore e dallo sforzo di integrare in una teorizzazione personale le grandi correnti della psicoanalisi contemporanea, si propongono di svelare ciò che è il più delle volte tenuto segreto: la nostra follia privata.
Questi casi si situano tra le nevrosi classiche e le psicosi: al limite. Non sono riconducibili a una categoria nosografica perché “limite” designa anche il fatto che la linea fragile che separa l’interno e l’esterno, l’Io e l’altro, è mal definita: da qui una perturbazione dell’identità personale, un doloroso sentimento di vuoto, un’aspirazione al nulla. Capita che Edipo ceda il posto ad Amleto… Gli undici saggi qui raccolti vanno al di là della descrizione dei casi-limite. Ispirati dalla ricca esperienza clinica dell’autore e dallo sforzo di integrare in una teorizzazione personale le grandi correnti della psicoanalisi contemporanea, si propongono di svelare ciò che è il più delle volte tenuto segreto: la nostra follia privata.