L'insieme delle favole prodotte da bambini portatori di tumore si impone come espressione di un evento carico di un grande contenuto esistenziale che i piccoli si trovano a fronteggiare ed elaborare, spinti dall'esigenza di dar voce alle proprie sofferenze e alle proprie angosce. È difficile staccarsi dalla lettura di queste favole, da ognuna delle quali traspare un piccolo mondo in cui spesso domina un senso di separazione e di solitudine, ma anche, frequentemente, la volontà di supererare difficoltà e dolori per ritornare alla normale vita di tutti i giorni.
I CURATORI
Marina Sbisà è docente di Filosofia del linguaggio presso il dipartimento di Filosofia dell'Università di Trieste.
Pia Massaglia è ricercatore confermato al dipartimento di Scienze pediatriche e dell'adolescenza dell'Università di Torino, sezione di Neuropsichiatria infantile.
Ornella Giustina è semiologa Francesco Marsciani, semiologo e ricercatore universitario presso lo Iulm di Milano.
Isabella Pezzini è professore associato di Semiotica all'università La Sapienza di Roma. Marina Bertolotti lavora presso il dipartimento di Immuno-infettivologia e di Onco-ematologia dell'Azienda ospedaliera OIRM del Sant'Anna di Torino.
