Il consenso del paziente ai trattamenti medici è diventato anche in Italia "consenso infomato" e ha assunto i caratteri di un vincolo sociale. Le sue prospettive non sono però semplici: è temuto dai medici, che vedono in esso un pericolo per la loro libertà di decisione, e non entusiasma i pazienti, dal momento che può ridursi a una firma in più in calce a qualche incomprensibile modulo, senza che nulla cambi nella realtà del rapporto con i medici. Sicuramente porta scompiglio nei riti consolidati della relazione medico-paziente. L'idea che il paziente debba essere informato altera gli antichi equlibri psicologici del paternalismo e costringe a ripensare i percorsi della decisione in medicina. Questo libro, scritto da giursiti, medici e psicologi, dà conto sia della dimensione etico-giuridica del consenso informato sia delle dinamiche psicologiche che ruotano attorno a esso ed è il primo testo che in Italia affronti l'argomento in modo conciso ed esauriente.
IL CURATORE
Amedeo Santosuosso, giudice a Milano, è presente da molti anni nel dibattito bioetico italiano. È stato tra i fondatori della Consulta di bioetica e ha diretto il Comitato etico presso la Fondazione Floriani di Milano. Ha pubblicato saggi e testi su temi che vanno dai diritti della persona di fronte alle nuove applicazioni tecnologiche ai problemi del rapporto medico-paziente e del processo decisionale in medicina.