Nei tempi lontani del mito e della tragedia l'assunzione di droghe appare una delle vie principali per accostarsi al divino. Stordirsi con gli incensi, annegare nell'alcool, masticare strane erbe, spalmarsi di bizzarri unguenti, sorbire misteriose pozioni non sono che vari modi di celebrare "le stagioni degli dei". Nemmeno le religioni del monoteismo occidentale (ebraismo, cristianesimo e islam) hanno saputo far del tutto a meno di queste scorciatoie verso la comunione con la Divinità. Ma quale sostanza può venire davvero definita "droga"? E che ne è di un'esperienza del genere in un mondo "disincantato" dalla scienza, dalla tecnologia e dalla medicina che hanno inaugurato l'età moderna? Spariti gli dei antichi e celatosi anche il Dio onnipotente e misericordioso in qualche piega dello spazio-tempo einsteiniano, l'assunzione di droghe è dunque destinata a far parte del quadro della trasgressione e del crimine? Henri Margaron, medico e storico delle idee, esplora il nodo del problema droga guardando insieme alla storia di una "nostalgia" di qualsiasi paradiso perduto e al futuro di politiche che affrontino la questione in un'ottica non (solo) proibizionistica.
Le stagioni degli dei
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Titolo | Le stagioni degli dei |
Sottotitolo | Storia medica e sociale delle droghe |
Autore | Henri Margaron |
Argomenti |
Medicina Storia della Scienza Storia delle idee |
Collana | Scienza e idee, 80 |
Editore | Raffaello Cortina Editore |
Formato |
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Pagine | 328 |
Pubblicazione | 2001 |
ISBN | 9788870786743 |