Sono solo le azioni irrazionali, sostiene Searle, a essere causate da credenze e desideri: per esempio le azioni di una persona determinate dall’uso di sostanze stupefacenti. In genere, nelle azioni razionali c’è un divario tra il desiderio motivante e l’effettiva decisione presa. Il nome tradizionalmente attribuito a questo divario è “libero arbitrio”. Secondo Searle, qualsiasi attività razionale presuppone il libero arbitrio, per cui la razionalità è possibile solo dove è possibile una scelta tra diverse opzioni, sia razionali sia irrazionali.
John R. Searle (1932-2025) è stato professore all’Università della California di Berkeley, dove ha insegnato Filosofia del linguaggio e Filosofia della mente. Nella collana Scienza e idee ha pubblicato, tra gli altri, Il mistero della coscienza (1998), Mente, linguaggio, società (2000), La razionalità dell’azione (2003), La mente (2005), Creare il mondo sociale (2010), Vedere le cose come sono (2016) e Il mistero della realtà (2019).
La casa editrice ricorda John R. Searle.
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