È tempo di tracciare un bilancio critico delle dinamiche migratorie che hanno investito l’Italia negli ultimi anni, riconducibili ai conflitti in Libia e in Siria, e dei discorsi pubblici costruiti attorno alle stesse.
Ha veramente senso parlare di esodi epocali e di invasioni? Se i flussi migratori sono rappresentati in termini di minaccia alla sicurezza, stiamo parlando della sicurezza di chi? E in che termini costruire un senso di sicurezza per alcuni determina spazi di insicurezza per altri?
Saldando insieme rapporti di forza e sistemi di rappresentazione, l’autore costruisce una storia sociale delle migrazioni via mare verso l’Italia capace di collocare queste ultime in uno scenario storico-politico ampio ed entro specifiche regolamentazioni giuridiche della frontiera. In questa prospettiva, diviene possibile ripensare tanto il tema dell’accoglienza di migranti e rifugiati quanto il senso dell’azione umanitaria e del diritto d’asilo.
Biografia dell'autore
Luca Ciabarri
Luca Ciabarri insegna Antropologia culturale presso l’Università degli Studi di Milano. Ha svolto indagini sul campo in Somalia, nel Corno d’Africa e in Italia interessandosi ai temi della migrazione forzata e dei corridoi migratori verso l’Europa. Nelle nostre edizioni ha pubblicato I rifugiati e l'Europa (2016), Antropologia culturale (con S. Allovio e G. Mangiameli, 2018), Cultura materiale (2018) e L'imbroglio mediterraneo (2020).