In questo testo, ormai considerato uno dei grandi classici della letteratura psicoanalitica, Balint sostiene che l’“amore primario”, che si manifesta fin dalla nascita, è l’amore passivo, il bisogno cieco e violento di essere amati sempre, dovunque, per tutto quello che si è, senza la minima critica, senza contraccambio. Le altre specie d’amore – quello verso gli altri (amore oggettuale) e verso se stessi (narcisismo) – altro non sono che derivati dell’amore passivo. A questa tesi centrale fanno da corredo nel libro numerose altre ipotesi, una più originale e suggestiva dell’altra, formulate da Balint all’incontro tra psicoanalisi e biologia, sulla scia delle innovative ricerche “bioanalitiche” iniziate dal suo maestro Ferenczi. Fra le altre ipotesi, quella che lo studio dell’embriologia insegnerebbe molto sullo sviluppo della sessualità umana; che l’uomo resterebbe, da adulto, “strutturalmente” un feto; che l’orgasmo sarebbe un’acquisizione “recente” della specie.
L'amore primario
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| Titolo | L'amore primario |
| Autore | Michael Balint |
| Argomento | Psicoterapia e Psicoanalisi Psicoanalisi |
| Collana | Psicologia clinica e psicoterapia, 46 |
| Editore | Raffaello Cortina Editore |
| Formato |
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| Pagine | 242 |
| Pubblicazione | 01/1991 |
| ISBN | 9788870781854 |
