Con una Prefazione e una Nota biografica di Sara Boffito
Pensare l’impensabile è la prima e più importante raccolta di scritti di Nina Coltart; pubblicato per la prima volta nel 1992, è un classico della psicoanalisi inglese mai apparso in Italia. L’impensabile attraversa tutti i capitoli ed è affrontato da Nina Coltart con libertà, coraggio e rigore al tempo stesso. Analista di grande ingegno ed esperienza clinica, propone la sua visione di quelli che sono i fattori terapeutici e non terapeutici in psicoanalisi, della valutazione e dei criteri di analizzabilità, delle caratteristiche personali – e spirituali – che l’analista deve coltivare per praticare la “professione impossibile”.
Uno dei pregi di questo libro è la limpidezza con cui Nina Coltart descrive alcune situazioni cliniche, talvolta estreme, in cui i sentimenti e i vissuti con i quali l’analista è messo a confronto appartengono al dominio dell’impensabile, per esempio il silenzio. Molti di questi casi ricorrono nei diversi capitoli del libro, analizzati da punti di vista diversi, diventando familiari per il lettore.
È un testo di straordinaria attualità, in cui Nina Coltart utilizza la sua intuizione, una sensibilità clinica notevolissima e una grande libertà di pensiero anche per avvicinarsi, in modo quasi profetico rispetto agli sviluppi successivi della psicoanalisi, a temi quali il rapporto fra psicoanalisi ed etica, psicoanalisi e spiritualità, psicoanalisi e religione, con particolare riferimento al buddhismo.
Pensare l’impensabile è la prima e più importante raccolta di scritti di Nina Coltart; pubblicato per la prima volta nel 1992, è un classico della psicoanalisi inglese mai apparso in Italia. L’impensabile attraversa tutti i capitoli ed è affrontato da Nina Coltart con libertà, coraggio e rigore al tempo stesso. Analista di grande ingegno ed esperienza clinica, propone la sua visione di quelli che sono i fattori terapeutici e non terapeutici in psicoanalisi, della valutazione e dei criteri di analizzabilità, delle caratteristiche personali – e spirituali – che l’analista deve coltivare per praticare la “professione impossibile”.
Uno dei pregi di questo libro è la limpidezza con cui Nina Coltart descrive alcune situazioni cliniche, talvolta estreme, in cui i sentimenti e i vissuti con i quali l’analista è messo a confronto appartengono al dominio dell’impensabile, per esempio il silenzio. Molti di questi casi ricorrono nei diversi capitoli del libro, analizzati da punti di vista diversi, diventando familiari per il lettore.
È un testo di straordinaria attualità, in cui Nina Coltart utilizza la sua intuizione, una sensibilità clinica notevolissima e una grande libertà di pensiero anche per avvicinarsi, in modo quasi profetico rispetto agli sviluppi successivi della psicoanalisi, a temi quali il rapporto fra psicoanalisi ed etica, psicoanalisi e spiritualità, psicoanalisi e religione, con particolare riferimento al buddhismo.
Biografia dell'autore
Nina Coltart (1927-1997) è stata una psicoanalista con funzioni di training della British Psycho-Analytical Society, nella quale ha rivestito molti ruoli importanti; in particolare, ha diretto la London Clinic of Psycho-Analysis per dieci anni. Pensare l’impensabile è la più importante raccolta di suoi scritti.
Rassegna stampa per Pensare l’impensabile
alias - il manifesto
pubblicato il: 10-12-2017
Il Sole 24 Ore
pubblicato il: 19-11-2017
TTL - La stampa
pubblicato il: 28-10-2017
Robinson - La Repubblica
pubblicato il: 08-10-2017