Per secoli la conoscenza scientifica ha significato emancipazione intellettuale e progresso materiale. Sarà ancora così nel ventunesimo secolo, dopo che le conquiste della scienza si sono rivelate capaci di produrre tecnologie in grado di distruggere il pianeta o di imporre il controllo totale dell'umanità? Il libro di Wilkie, pubblicista e responsabile della sezione scientifica dell'Indipendent, affronta luci e ombre del Progetto Genoma - il grande disegno multinazionale che dovrebbe condurre alla "schedatura" del patrimonio genetico dell'umanità. Allo sforzo economico oltre che scientifico si affianca la speranza di debellare le grandi malattie che affliggono l'umanià - come il cancro e l'AIDS. Ma non sarà quella conoscenza anche "pericolosa", poiché consentirà un controllo capillare delle caratteristiche di ogni individuo, con conseguenze perverse sulla nostra stessa libertà? L'uomo contemporaneo è uscito a fatica dalle aberrazioni del razzismo e dall'incubo dell'eugenetica. Dovrà far fronte al dominio di un Grande Fratello che indossa il camice bianco del medico o del tecnico di laboratorio? La sfida lanciata oggi da tutte le biotecnologie, cioè manipolazioni del vivente ai fini di ottenere "risultati e prodotti" utili all'uomo, rischia di sfociare in una dittatura dell'apparato burocratico-tecnologico in cui si smarrisce la stessa ragione umana. Sono davvero i frutti malati dell'Albero del Bene e del Male, la conoscenza "proibita" che l'uomo insegue dall'alba della sua storia?
Biografia dell'autore
Tom Wilkie
Tom Wilkie è stato responsabile delle pagine scientifiche dell'Indipendent di Londra dalla nascita del quotidiano. Specialista della fisica delle particelle elementari, si è dedicato ai temi e ai problemi della discussione pubblica su scienza e tecnologia. È autore di British Science and Politics sinsce 1945, (Oxford 1991).