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Addio Philip G. Zimbardo

Addio Philip G. Zimbardo Addio Philip G. Zimbardo
Addio Philip G. Zimbardo

La casa editrice ricorda Philip G. Zimbardo. Classe 1933, Zimbardo ha insegnato a Stanford e nel 1971 ha condotto l'esperimento sulle dinamiche di un gruppo di studenti che simulavano i ruoli di guardie e ladri in un carcere fittizio il cui racconto è confluito nel best seller L'effetto Lucifero, pubblicato dalla nostra casa editrice. 

L’effetto Lucifero
Domenica 15 agosto 1971. In una tranquilla e assolata cittadina della California, alcuni studenti vengono arrestati con accuse fumose da una polizia fin troppo zelante e affidati in carcere ad ancor più zelanti “agenti di custodia”. Sorpresa! Le guardie sono studenti del Dipartimento di psicologia della locale Università al pari dei detenuti, e tutti hanno dato il loro consenso a una ricerca del professor Zimbardo – e persino la prigione è simulata. Eppure la finzione si rivela più reale della realtà, al punto che lo psicologo sarà costretto a interromperla dopo la prima settimana. L’esperimento inizialmente voleva mettere a fuoco soprattutto le reazioni dei detenuti, ma a poco a poco è e­merso che l’effetto più sconcertante delle dinamiche di gruppo era invece la trasformazione delle “guardie” da giovani sani ed equilibrati in aguzzini. E alla fine il marchingegno si è rivoltato contro il suo stesso ideatore, che ha constatato quanto labili fossero i confini tra bene e male. Assai prima delle documentate sevizie in carceri come quello di Abu Ghraib, si sono riconosciuti nel volto del carnefice i tratti dell’individuo comune, quello che abitualmente chiamiamo il nostro prossimo.

Philip G. Zimbardo è stato professore emerito di Psicologia all’Università di Stanford e ha diretto lo Stanford Center on Interdisciplinary Policy. Nel 2004 ha testimoniato in qualità di perito nei processi sugli abusi di Abu Ghraib. Nelle nostre edizioni ha pubblicato L'effetto Lucifero (2008).

L'effetto Lucifero

Cattivi si diventa?

di Philip G. Zimbardo

editore: Raffaello Cortina Editore

pagine: 770

Zimbardo descrive come certe dinamiche di gruppo possano trasformare in mostri uomini e donne perbene e ci permette di comprendere meglio fenomeni di estrema crudeltà e disonestà.

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