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Claudio Bartocci e Maria Bettetini al Festival della Comunicazione di Camogli

Claudio Bartocci e Maria Bettetini al Festival della Comunicazione di Camogli Claudio Bartocci e Maria Bettetini al Festival della Comunicazione di Camogli
Claudio Bartocci e Maria Bettetini al Festival della Comunicazione di Camogli

Venerdì 11 Settembre Claudio Bartocci e Maria Bettetini interverranno al Festival della comunicazione di Camogli.

Maria Bettetini (Breve storia della bugia)
Venerdì 11 Settembre - 9.30 Terrazza delle Idee

Claudio Bartocci (Dimostrare l'impossibile)
Venerdì 11 Settembre - 12.15 Terrazza della Comunicazione

 


 

 

 

Venerdì 11 settembre ore 9.30 – Terrazza delle Idee

Maria Bettetini
IL LINGUAGGIO DELLA BUGIA

Ulisse mentì per salvarsi la vita, ma anche per il piacere di farlo. Platone consigliava ai governanti di mentire nell’interesse del popolo. Nel Medio Evo si pensava che la bugia fosse un attacco alla parola di Dio, la Verità: i bugiardi venivano bruciati fuori dalle mura delle città, insieme a ladri, maghi e falsari. Poi, improvvisamente, la bugia diventò un’arte, attraverso il pensiero di Machiavelli, i manuali dei gentiluomini e l’esplosione dell’Arte di Stupire. Da quel momento, la linea di confine che divide le menzogne di Pinocchio e le grandi illusioni si è assottigliata sempre più, e forse la realtà virtuale non è che l’ultima grande bugia. Questo libro racconta la storia della bugia: le bugie di governanti, giocatori, artisti e bambini, viste dalla parte dei filosofi e dei poeti, i grandi bugiardi di sempre.

Il libro:

Breve storia della bugia
Da Ulisse a Pinocchio

 

Venerdì 11 settembre ore 12.15 – Terrazza della Comunicazione

Claudio Bartocci
Inventare analogie tra analogie: creatività e pensiero matematico

La matematica, secondo una lapidaria definizione di Henri Poincaré, sarebbe «l’arte di dare lo stesso nome a cose diverse». Dimentichiamo i polverosi ammaestramenti che ci hanno inflitto i libri di scuola: la matematica focalizza la propria straordinaria forza di invenzione non sugli oggetti, ma sulle relazioni tra gli oggetti, disegnando un vertiginoso intreccio di connessioni che si ridefiniscono le une con le altre, una rete fittissima di analogie tra analogie suscettibile di essere esplorata come un territorio in perenne mutamento. I grandi maestri di questa disciplina – da Euclide a Poincaré, da Archimede a Grothendieck – sono da considerare non tanto come implacabili raziocinatori, quanto piuttosto come viaggiatori dell’immaginazione, esploratori di universi paralleli, talvolta addirittura svagati flâneurs che cedono, irresistibilmente, alle lusinghe descritte da Proust: “all’improvviso un tetto, un riflesso di sole su una pietra, l’odore d’una strada mi facevano sostare per uno speciale piacere che ne traevo e anche perché sembravano nascondere, dietro ciò che vedevo, qualcosa che mi invitavano ad andare a prendere e che io, malgrado i miei sforzi, non riuscivo a scoprire”.

Il libro:


Dimostrare l'impossibile
La scienza inventa il mondo


 

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