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Gian Piero Piretto ha vinto il Premio Napoli 2019 con Quando c'era l'URSS

Gian Piero Piretto ha vinto il Premio Napoli 2019 con Quando c'era l'URSS Gian Piero Piretto ha vinto il Premio Napoli 2019 con Quando c'era l'URSS
Gian Piero Piretto ha vinto il Premio Napoli 2019 con Quando c'era l'URSS
Il Premio Napoli 2019 sezione saggistica è andato a Quando c'era l'URSS di Gian Piero Piretto, che è stato proclamato nel corso della serata di premiazione tenutasi a Napoli il 18 dicembre.

Di seguito le motivazioni della giuria:
Gian Piero Piretto viene selezionato dalla giuria tecnica per avere rappresentato la storia culturale dell’Unione Sovietica nella molteplicità delle forme attraverso le quali si espresse, senza tralasciarne alcuna: dalla letteratura al cinema, dalla fotografia alla radio; dalla pittura alla scultura; dall’architettura alle scienze; dalla pubblicità commerciale alla propaganda; dalla moda alla gastronomia; dalla musica colta alle canzoni popolari.
Attraverso una capillare ricerca delle fonti ed un apparato iconografico di rara bellezza,
Piretto, nel suo libro Quando c’era l’URSS, ci offre un perfetto saggio antropologico sull’homo sovieticus, privo di ogni giudizio precostituito, condotto con profonda pietà per le vittime e grande attenzione per i protagonisti di un’esperienza storica che comunque la si voglia considerare, ha rappresentato e continua a rappresentare un evento della Storia con cui è impossibile non confrontarsi.

Quando c'era l'URSS
L’universo sovietico ha suscitato per circa settant’anni entusiasmi e avversioni. Attraverso una periodizzazione non scandita dalla banalità dei decenni, in questo libro si analizzano eventi storici, imprese, campagne promozionali e dissuasorie subite dai cittadini del paese dei Soviet, con uno speciale accento sulla percezione dei fatti nella quotidianità della gente comune.
Propaganda, retorica, passioni sono prese in esame sulla base della cartellonistica, delle riviste, del cinema, dell’architettura, delle arti, della cronaca. Dai trascinanti investimenti dei primi anni al binomio euforia-terrore che ha segnato l’era staliniana, dalle sottoculture giovanili degli anni Cinquanta e Sessanta ai primi passi del rock nei Settanta, si giungerà alla fatidica notte di Natale del 1991, quando venne ammainata la bandiera rossa sul Cremlino. Tutto documentato da un ricco apparato iconografico tratto dalla straordinaria produzione di grafici e artisti del tempo.

L'autore
Gian Piero Piretto, docente di Cultura russa e Metodologia della cultura visuale all’Università degli Studi di Milano, ha tradotto opere di Čechov e altri autori russi e ha firmato importanti studi sulla storia della cultura sovietica. Nelle nostre edizioni ha curato Memorie di pietra. I monumenti delle dittature (2014), pubblicato Gli occhi di Stalin. La cultura visuale sovietica nell’era staliniana (2010) e Quando c’era l’URSS. 70 anni di storia culturale sovietica (2018).

Quando c’era l’URSS

70 anni di storia culturale sovietica

di Gian Piero Piretto

editore: Raffaello Cortina Editore

pagine: 632

L’universo sovietico dal 1917 al 1991 ha suscitato entusiasmi e avversioni, e ha prodotto propaganda e retorica, ma anche straordinarie opere di grafici e artisti.

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