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PordenoneLegge 2015 - 16-20 settembre 2015

PordenoneLegge 2015 - 16-20 settembre 2015 PordenoneLegge 2015 - 16-20 settembre 2015
PordenoneLegge 2015 - 16-20 settembre 2015

Tutti i nostri autori e gli eventi a Pordenonelegge. Appuntamento a Pordenone dal 16 al 20 settembre.

Umberto Curi (Endiadi)
GIovedì 17 settembre ore 17 - Auditorium Istituto Vendramini

Giorgio Cosmacini (Medicina e rivoluzione)
Sabato 19 settembre ore 12 - Palazzo della provincia

Amir D. Aczel (Perché la scienza non nega Dio)
Sabato 19 Settembre ore 17,30 - Auditorium Istituto Vendramini

 

 

 

Giovedì 17 settembre ore 17 – Auditorium Istituto Vendramini

Umberto Curi
Figure della duplicità

È proprio vero che - come afferma il protagonista dell'Edipo re - "mai uno potrà essere equivalente a molti"? O non è invece vero il contrario, cioè che per tutti, non solo per il figlio di Laio, è impossibile essere soltanto uno? Non è questa la sorte che accomuna, per esempio, alcuni personaggi emblematici, le cui vicende sono al centro della tragedia classica e di numerose storie attinte dal patrimonio mitologico greco-latino? Come interpretare il sacrilegio di Prometeo, l'amore di Eco e Narciso, il conflitto fra Antigone e Creonte sul cadavere di Polinice, il funesto destino di Edipo, l'identità doppia di Dioniso, se non in rapporto alla scoperta della costitutiva duplicità che caratterizza lo statuto dell'umano? Il Signore il cui oracolo è a Delfi, dice Eraclito,"non afferma e non nega, ma dà segni". Nel serrato riferimento ai principali nodi speculativi intorno a cui si articola la ricerca di Platone, Aristotele e Plotino, contaminando testi filosofici e fonti letterarie, Umberto Curi mostra attraverso quali suggestivi percorsi di riflessione sia possibile intendere talune figure chiave della cultura classica come icone dell'indissolubile connessione fra identità e alterità. Per scoprire che l'endiadi, la compresenza della dualità nell'unità, è il tratto più significativo della condizione umana.

Il libro:
Endiadi
Figure della duplicità

 

Sabato 19 settembre ore 12 – Palazzo della provincia

Giorgio Cosmacini
MEDICINA E SOCIETÀ
Con Piero Cappelletti

La storia della medicina non è separabile da quella politica e sociale nella quale si inscrive: tra il XVIII e il XIX secolo, Parigi fu il centro della medicina universale, resa illustre da protagonisti del pensiero filosofico, dell'innovazione clinica, dell'agire politico. In seguito, la medicina ha cessato di essere una scienza dell'uomo per diventare una confederazione di tecniche. Quale contromisura? Per rimediare agli eccessi dello scientismo e del tecnicismo ci si augura oggi il ritorno a quella "medicina della persona" che si affermò durante la Rivoluzione francese. Giorgio Cosmacini contribuisce qui a recuperare la memoria di un patrimonio ideale in gran parte dissipato o dimenticato, ricercando anche le cause e le conseguenze di tale perdita culturale. A partire da questa analisi, Cosmacini, medico e storico della medicina, a pordenonelegge affronterà il tema, considerando anche le nuove pratiche e i cambiamenti del ruolo del medico (o la sua “scomparsa”).  

 

Il libro:
Medicina e rivoluzione
La rivoluzione della medicina e il nostro tempo

 

Sabato 19 settembre ore 17.30 – Auditorium Istituto Vendramini

Amir D. Aczel
PERCHÉ LA SCIENZA NON NEGA DIO
 

Al furore iconoclasta del cosiddetto Nuovo Ateismo, che vede nella scienza la sua più potente alleata in una moderna crociata contro Dio, Amir Aczel ribatte che una sobria disamina delle più prestigiose teorie, dal Big Bang ai quanti, dalla relatività alla sintesi tra evoluzione e genetica, per non dire delle escursioni della matematica nel campo dell'infinito, porta a conclusioni di tutt'altro segno: il pensiero scientifico né dimostra l'esistenza di una qualche divinità né la confuta. Il che lascia aperta la questione della complessa relazione tra fede religiosa e ragione scientifica, in un clima di mutuo rispetto e tolleranza. C'è ancora spazio, dunque, per l'interrogazione a un tempo filosofica e teologica sul creatore del mondo. Quella che invece appare desueta e dannosa è ogni pretesa neo-fondamentalistica, compresa quella di un ateismo non meno perentorio e dogmatico dell'interpretazione letterale di qualsiasi rivelazione.

Il libro:
Perché la scienza non nega Dio

 

 

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