La miglior terapia per un figlio adottivo è l’adozione stessa e quanto i genitori adottivi possono offrire in termini di comprensione e riparazione è molto più significativo di quanto possono offrire altri adulti, compresi i terapeuti. Ma anche genitori con un rapporto di coppia equilibrato possono essere destabilizzati dall’arrivo di un bambino gravemente traumatizzato e, se l’adozione entra in stallo, è necessario “curare l’adozione”, cioè far convergere la cura dei bambini problematici e quella delle famiglie adottive. Sulla base di un’ampia esperienza clinica, gli autori sostengono che la vera sfida consiste nel costruire una relazione di attaccamento, producendo una modificazione dei modelli mentali e delle rappresentazioni del bambino.
IL CURATORE
Francesco Vadilonga, psicologo e psicoterapeuta familiare, dirige il Centro di terapia dell’adolescenza di Milano. Per le nostre edizioni ha curato, con D. Ghezzi, La tutela del minore (1996).
Contributi di G. Attili, A. Barbato, S. Brunetti, E. Bruno, M. Dalcerri, C. Edelstein, D. Howe, R. Mariani, G. Mazzonis, J. Palacios, S. Petoletti, G. Rangone, F. Vadilonga