Da ormai quasi due secoli è in corso di elaborazione un’imponente autobiografia dell’uomo: stiamo scrivendo la “storia” della nostra apparizione sulla Terra e del rapporto con le altre specie viventi. Grazie al fiorire di discipline scientifiche vecchie e nuove (da quelle del cervello fino a quelle del cosmo) è affiorata alla superficie del nostro sguardo interrogante un’immensa mole di dati, di cui non potevamo nemmeno sospettare l’esistenza solo fino a pochi decenni fa. E la filosofia? Può nel migliore dei casi riproporre in accattivanti forme narrativo-letterarie ciò che le scienze offrono nelle loro “oggettive” analisi? O è chiamata a fornire un contributo decisivo, per non dire necessario, anche e forse soprattutto sulle questioni dell’antropogenesi e del rapporto tra viventi umani e non umani? Che cosa vuol dire pensare filosoficamente ricostruzioni e genealogie? Sono questi i nodi al centro del presente volume.
Biografia dell'autore
Carmine Di Martino insegna Gnoseologia all’Università degli Studi di Milano. I suoi interessi riguardano la fenomenologia husserliana, l’ermeneutica heideggeriana e i rispettivi sviluppi in area francese, con particolare riferimento ai problemi del linguaggio, della scrittura e della genesi del senso. Tra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo Esperienza e intenzionalità. Tre saggi sulla fenomenologia di Husserl (Milano 2013) e Signe, geste, parole. De Heidegger à Mead et Merleau-Ponty (Paris 2015).