Non esiste ancora un’ipotesi capace di comprendere in modo unificato l’elementare copia di un gesto o di un suono e la potente tendenza mimetica manifesta in tutte le forme della vita sociale. Gianfranco Mormino propone un modello volto a spiegare sia gli aspetti più semplici sia quelli più complessi dell’imitazione, istituendo un legame tra le dinamiche fisiologiche, oggetto della ricerca sperimentale, e quelle culturali. La tesi fondamentale è che l’imitazione degli altri non sia una facoltà presente alla nascita ma debba essere spiegata come caso speciale di una forma più elementare, l’autoimitazione, presente in tutti gli animali capaci di apprendere. Rinunciando a ogni forma di finalismo e di intenzionalismo, l’autoimitazione va definita come la modalità con la quale gli animali stabilizzano atti motori propri, trovati nel corso dell’esperienza e rivelatisi vantaggiosi. Il volume descrive poi il modo in cui tale meccanismo consente l’adozione di modelli esterni, traendo alcune conseguenze antropologiche ed etiche.
Biografia dell'autore
Gianfranco Mormino insegna Filosofia morale presso l’Università degli Studi di Milano. Si è occupato del pensiero scientifico e filosofico moderno. Da alcuni anni si dedica a tematiche contemporanee, con particolare attenzione per la teoria mimetica e la critica all’antropocentrismo.