Critica e clinica

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Critica e clinica
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Critica e clinica, pubblicato in Francia nel 1993, può essere considerato il testamento letterario-filosofico di Gilles Deleuze, morto suicida a Parigi nel 1995. Il piccolo Hans di Freud, Bartleby, l'enigmatico personaggio di un racconto di Melville, e ancora Nietzsche, Beckett, Lawrence e altri sono i punti di sostegno di un pensiero che scava ed esplora ciò che sta al limite del linguaggio quando quest'ultimo si fa scrittura e invenzione di una nuova lingua. Scrivere, per Deleuze, significa proprio questo: una sorta di delirio che trascina le parole al di fuori di se stesse, facendole diventare visioni, musica, colori, sonorità. Ma non solo il linguaggio, anche lo scrittore è immerso in questo delirio, spinto e trascinato verso un "divenire altro", cavallo, donna, bambino, dal suo stesso processo di scrittura. Eppure la letteratura è salute, un cammino e un'avventura che permette di situarsi attraverso il linguaggio in ciò che è il fuori del linguaggio. Quando invece il delirio cade nello stato clinico, l'esplorazione diventa muta e le visioni e i colori, così come le sonorità, non sono in grado di esprimere più nulla.

 

Biografia dell'autore

Gilles Deleuze

Gilles Deleuze (1925-1995) è tra le figure più significative del panorama filosofico contemporaneo. Tra le sue numerose opere tradotte in italiano ricordiamo L'anti-Edipo, Foucault, Nietzsche e la filosofia, Critica e clinica.

News che parlano di: Critica e clinica

Il 4 novembre 1995 moriva a Parigi Gilles Deleuze, uno dei filosofi più influenti del '900. Dal nostro catalogo potete rileggere due dei suoi testi fondamentali, Differenza e ripetizione e Critica e clinica.