Nel 1960, l’Assemblea Generale dell’ONU adotta la Dichiarazione sulla concessione dell’indipendenza ai paesi e ai popoli coloniali. A partire da allora, i paesi africani hanno conosciuto più di trent’anni di sviluppo. Non sempre, però, i risultati sono stati all’altezza delle aspettative. Come descrivere e comprendere oggi le relazioni esistenti tra le istituzioni dello sviluppo, pubbliche o private, e le popolazioni locali cui si rivolgono? La socioantropologia considera lo “sviluppo” una forma particolare di cambiamento sociale, che un insieme complesso di agenti (ONG, agenzie nazionali e internazionali, esperti, tecnici) cerca di promuovere presso “gruppi bersaglio” diversi fra loro e che evolvono secondo dinamiche proprie. Il fenomeno è particolarmente importante in Africa, per il ruolo svolto dai flussi di “aiuto” e da “progetti” di ogni tipo. Razionalità, strategie, mediazioni, modalità di azione economica, innovazioni… sono le parole chiave di quest’opera di riferimento, che, con esempi tratti da ricerche sul campo, mostra come l’antropologia dello sviluppo possa contribuire a migliorare la qualità dei servizi che le istituzioni propongono alle popolazioni, consentendo una migliore comprensione delle logiche sociali.
Antropologia e sviluppo
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titolo | Antropologia e sviluppo |
sottotitolo | Saggio sul cambiamento sociale |
Autore | Jean-Pierre Olivier de Sardan |
Argomenti |
Antropologia Sociologia |
Collana | Culture e società, 23 |
Editore | Raffaello Cortina Editore |
Formato |
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Pagine | 278 |
Pubblicazione | 01/2008 |
ISBN | 9788860301598 |