Prefazione di Luigi Cancrini e Francesco Colacicco
Lorna Benjamin mostra come utilizzare la Terapia ricostruttiva interpersonale (TRI) per modificare gli schemi disadattivi relativi alla percezione soggettiva del senso di sicurezza e di minaccia.
Secondo la teoria della TRI, i pazienti che soffrono di manifestazioni disfunzionali della rabbia, dell’ansia o della depressione stanno rievocando le lezioni disadattive sulla gestione degli affetti apprese, durante i primi anni di vita, dai genitori e da altre figure di attaccamento. Per esempio, una donna che soffre di depressione e ha paura di affermarsi potrebbe inconsapevolmente rivivere la sua infanzia, durante la quale farsi sentire era pericoloso e portava al rifiuto, persino all’abbandono, da parte delle figure di attaccamento. Attraverso la Terapia si offrono ai pazienti gli strumenti per sostituire le versioni interiorizzate delle figure di attaccamento, al fine di costruire una base sicura interiore.
La TRI permette di adottare tecniche differenti, purché utili alla formulazione del caso, ed è compatibile con l’uso di psicofarmaci necessari per la gestione dello stress. Le ricerche sulla sua efficacia sono state condotte su una popolazione di pazienti definiti “resistenti al trattamento”.
Biografia dell'autore
Lorna Smith Benjamin
Lorna Smith Benjamin, psicoterapeuta, ha realizzato uno strumento per descrivere le interazioni interpersonali denominato Structural Analysis of Social Behavior (SASB) e ha creato la Terapia ricostruttiva interpersonale (TRI), un approccio di intervento sviluppato inizialmente per lavorare con pazienti psichiatrici “resistenti al trattamento” e frutto di quanto appreso grazie a decenni di utilizzo del SASB sia nella ricerca sia nella pratica clinica. Nelle nostre edizioni ha pubblicato SCID-5-PD Refill (con M.B. First, J.B.W. Williams, R.L. Spitzer, 2017), SCID-5-PD Starter kit (con M.B. First, J.B.W. Williams, R.L. Spitzer, 2017) e Terapia ricostruttiva interpersonale (2019).