Come raccontare “la storia della nostra ispirazione, del nostro delirio, un delirio di purezza condannato all’origine del destino”? Come rendere ragione delle tragedie e degli orrori di “un’Europa incapace di amarsi”? Come resistere alla tentazione del Serpente di imprigionare l’infinita varietà della vita nelle categorie del politico? María Zambrano ricorre a un’autobiografia che è insieme confessione personale, storia di un popolo, filosofia tragica e sociologia poetica: alla ricerca della propria anima, dalle vicissitudini della Repubblica spagnola alle vie dell’esilio, dall’Occidente lacerato dagli opposti totalitarismi allo scenario senza pace della globalizzazione, dal dominio delle ideologie all’invadenza della scienza e della tecnica. Contro qualsiasi no alla vita, Zambrano si affida alla sottile ironia del pensiero, unica mediazione possibile tra mondo dell’oscuro e luce della ragione, tra necessità e libertà, tra essere e non essere.
Doppiozero
pubblicato il: 20-02-2019
Meditare la vita.