Qual è il posto del soggetto di esperienza nell’ordine naturale? Tramontata l’epoca dello spirito, un tempo signore del corpo, dobbiamo forse considerare anche l’io dell’esperienza ordinaria come il frutto di un’illusione ormai smascherata dalla scienza della mente? Come il trionfo della scienza fisica ha imposto il disincanto della natura, così l’intreccio di neurobiologia, psicologia sperimentale, logica e informatica sostituisce all’io della prima persona i tanti sé della terza? E, col decadere del soggetto, non sta venendo meno l’idea stessa di persona, ridotta a pura apparenza nel teatro della coscienza?
Sullo sfondo di questi interrogativi, Michele Di Francesco muove dall’esame delle teorie dell’io di pensatori classici come Cartesio, Locke, Leibniz, Hume e Kant per proporre un originale itinerario teorico che lega la critica alla concezione di noi stessi come soggetti unitari e continui di esperienza, tipica delle neuroscienze e della scienza cognitiva, con il dibattivo filosofico intorno al tema dell’identità personale. Il risultato è un esame degli esiti più affascinanti e inquietanti della decostruzione scientifica del soggetto, sviluppato con gli affilati strumenti della migliore filosofia analitica.
Biografia dell'autore
Michele Di Francesco
Michele Di Francesco (1956-2025) ha insegnato Filosofia nell’Università di Ginevra e Logica in quella di Palermo. È stato inoltre docente di Filosofia della scienza all’Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia. Ha pubblicato numerosi libri tra cui Introduzione a Russell (Laterza, 1990) e Introduzione alla filosofia della mente (NIS, 1996).