Un saggio sull’accecamento, estetico e politico, nell’illuminismo della nostra contemporaneità caratterizzata dalla sovraesposizione massmediatica, dove il sensibile è diventato il fotosensibile e l’oggettività una teleobbiettività.
È questa l’ultima provocazione che ci lancia Paul Virilio: l’arte contemporanea, essa stessa mediatica e audiovisiva, non è più, come sosteneva Paul Klee, ciò che rende più visibile bensì l’arte di un accecamento.
La casa editrice ricorda Paul Virilio.