Diffidiamo sempre più della politica ma ci fidiamo ciecamente degli scienziati per il controllo dei progressi della scienza e il rispetto dell’etica. Virilio sferra la sua requisitoria contro un fondamentalismo tecnoscientifico che sta trasformando la realtà in telerealtà e la democrazia in una telecrazia per cittadini infantilizzati. Ciò che ci aspetta è un futuro senza avvenire, privato di ciò che è semplicemente umano, aperto solo all’incidente possibile e alla sua mondovisione (le Torri gemelle insegnano).
Linkiesta
pubblicato il: 31-12-2019
Il grosso guaio dell’arte di oggi: la realtà l’ha già superata.
La casa editrice ricorda Paul Virilio.