Tra la fine del Novecento e l’inizio del Duemila si è assistito al declino e alla chiusura delle grandi fabbriche manifatturiere di Mumbai, un processo stratificato, espressione di una moltitudine di concause, che ha investito anche altre storiche capitali industriali indiane come Ahmedabad, Kolkata e Kanpur, e che si è soliti ricondurre al più generale concetto di “deindustrializzazione”. Il punto di vista da cui tale processo è preso in esame considera i suoi effetti sulla città di Mumbai, in una triplice accezione. In primo luogo, l’estromissione dai processi produttivi industriali di una considerevole massa di lavoratori, con la prospettiva di una ricollocazione complicata e all’insegna della precarietà. In secondo luogo, la trasformazione degli spazi del lavoro e dell’abitare, ovvero le grandi aree industriali dismesse e il loro attuale sviluppo. In terzo luogo, infine, i canti dei bardi, lok shahir, che hanno raccontato le forme del dissenso, della resistenza delle persone coinvolte ed espulse da questi processi. Quest’ultimo aspetto è il filo conduttore per delineare la relazione tra lavoro, spazio e partecipazione alla vita urbana in una città globale contemporanea.
Canti urbani

titolo | Canti urbani |
sottotitolo | Trasformazioni del lavoro e degli spazi di vita a Mumbai |
Autore | Sara Roncaglia |
Argomento | Antropologia |
Collana | Edizioni Libreria Cortina Milano |
Editore | Raffaello Cortina Editore |
Formato |
![]() |
Pagine | 184 |
Pubblicazione | 01/2019 |
ISBN | 9788870432121 |