sabato 26 maggio 2018 12.00, euro 3.00
piazza del Duomo
Un percorso sulla creatività fra scienza e letteratura. Jean Perrin, uno degli scopritori dell’esistenza dell’atomo, diceva che la chimica è l’arte di spiegare il visibile, ma incomprensibile, in termini di oggetti invisibili ma comprensibili: gli atomi, appunto. Gli atomi non sono altro se non le lettere di questo linguaggio particolare, che si combinano in parole (le molecole) e in frasi (le reazioni chimiche, ovvero trasformazioni e combinazioni di molecole). Il modo di pensare di un chimico non è troppo diverso da quello di un poeta: si tratta di prendere un fenomeno naturale universale, ma incomprensibile se analizzato solo in termini di ciò che si vede, e cercare una spiegazione solo ed esclusivamente in termini di combinazioni di questi minuscoli mattoncini Lego che non si possono vedere né toccare. Così come a un poeta bastano due o tre versi per farci provare dolore, senza bisogno di darci una martellata, ma solo passando attraverso la nostra mente.
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Quale empatia nella società dominata dalla paura dell’altro? Incontro con Laura Boella.
sabato 26 maggio 2018 17.00, euro 3.00
piazza San Bartolomeo
Nell’epoca in cui la socialità umana si è sviluppata in forme inedite (connessione in rete, social network, circolazione planetaria di capitali, di turisti, del sapere e informazione), la capacità empatica, considerata la base evolutiva dell’interazione e cooperazione sociale, si trova di fronte a nuove sfide. Nella molteplicità di “universi” politici, economici e culturali, che si affiancano, si contrappongono, e in cui dominano l’individualismo e la paura dell’altro, l’empatia funziona ancora a livello istintivo o è diventata un’eccezione? Sappiamo che l’empatia, intesa come capacità individuale di risonanza corporea e affettiva, è attiva perlopiù in situazioni di prossimità e di somiglianza. Ma in situazioni che implicano conflitti e dissonanze l’empatia richiede un impegno creativo, che non si risolve nella risposta emotiva, e affronta, nei diversi contesti storici e culturali e in differenti modalità, l’avventura dell’esplorazione del mondo dell’altro.
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La creatività come manifestazione del desiderio. Incontro con Massimo Recalcati.
domenica 27 maggio 2018 11.30, euro 3.00
piazza del Duomo
Quando il peso delle regole (morali) spegne la vita, schiaccia il desiderio e inibisce la creatività, la psicoanalisi opera per sottrarre l’uomo da questo peso sacrificale, per restituirgli la libertà del desiderio e della creatività come manifestazione del desiderio stesso.
In Nietzsche l’uomo cammello è l’uomo senza creatività, l’uomo che rinuncia al suo desiderio, che fugge la propria libertà, per consegnarsi a un padrone assoluto: alla Storia, alla Razza, al Partito, alla conoscenza oggettiva. Ma l’esperienza sconfinata della libertà non è mai solo una semplice esperienza di evasione e liberazione. Nietzsche infatti avverte sul rischio della nostalgia e del rimpianto per la Legge che restringe la vita rassicurandola. Uno dei più noti psicoanalisti italiani ci parla del rapporto tra la Legge, la libertà, il desiderio e la creatività.
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Quale empatia nella società dominata dalla paura dell’altro? Incontro con Laura Boella.
sabato 26 maggio 2018 17.00, euro 3.00
piazza San Bartolomeo
Nell’epoca in cui la socialità umana si è sviluppata in forme inedite (connessione in rete, social network, circolazione planetaria di capitali, di turisti, del sapere e informazione), la capacità empatica, considerata la base evolutiva dell’interazione e cooperazione sociale, si trova di fronte a nuove sfide. Nella molteplicità di “universi” politici, economici e culturali, che si affiancano, si contrappongono, e in cui dominano l’individualismo e la paura dell’altro, l’empatia funziona ancora a livello istintivo o è diventata un’eccezione? Sappiamo che l’empatia, intesa come capacità individuale di risonanza corporea e affettiva, è attiva perlopiù in situazioni di prossimità e di somiglianza. Ma in situazioni che implicano conflitti e dissonanze l’empatia richiede un impegno creativo, che non si risolve nella risposta emotiva, e affronta, nei diversi contesti storici e culturali e in differenti modalità, l’avventura dell’esplorazione del mondo dell’altro.
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La creatività come manifestazione del desiderio. Incontro con Massimo Recalcati.
domenica 27 maggio 2018 11.30, euro 3.00
piazza del Duomo
Quando il peso delle regole (morali) spegne la vita, schiaccia il desiderio e inibisce la creatività, la psicoanalisi opera per sottrarre l’uomo da questo peso sacrificale, per restituirgli la libertà del desiderio e della creatività come manifestazione del desiderio stesso.
In Nietzsche l’uomo cammello è l’uomo senza creatività, l’uomo che rinuncia al suo desiderio, che fugge la propria libertà, per consegnarsi a un padrone assoluto: alla Storia, alla Razza, al Partito, alla conoscenza oggettiva. Ma l’esperienza sconfinata della libertà non è mai solo una semplice esperienza di evasione e liberazione. Nietzsche infatti avverte sul rischio della nostalgia e del rimpianto per la Legge che restringe la vita rassicurandola. Uno dei più noti psicoanalisti italiani ci parla del rapporto tra la Legge, la libertà, il desiderio e la creatività.
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