Vittorio Lingiardi presenta Al cinema con lo psicoanalista e Mindscapes
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Vittorio Lingiardi presenta Al cinema con lo psicoanalista e Mindscapes

Vittorio Lingiardi presenta Al cinema con lo psicoanalista e Mindscapes Vittorio Lingiardi presenta Al cinema con lo psicoanalista e Mindscapes
Vittorio Lingiardi presenta Al cinema con lo psicoanalista e Mindscapes
I prossimi appuntamenti con Vittorio Lingiardi.

FEBBRAIO
Lunedì 6 alle 20.30 Lingiardi terrà lo spettacolo La vita onirica: cinema, inconscio, neuroscienze al Teatro Carcano di Milano. Ingresso euro 9,44, i biglietti si possono acquistare sul sito del teatro. 

Al cinema con lo psicoanalista
Prefazione di Natalia Aspesi
Questa volta la poltrona dell’analista non è dietro lo schermo, per spiegare, ma davanti, per guardare. Vittorio Lingiardi non recensisce i film che ha visto, ma li rivede insieme ai suoi lettori, cercando di cogliere, pellicola dopo pellicola, le immagini che precedono il pensiero e lo producono. Perché una mente che incontra una storia non è più la stessa. E viceversa. Al cinema con lo psicoanalista è una raccolta di sedute sui film (e qualche serie) di questi anni – dallo 007 di Spectre al canaro di Dogman, dalle onde di Fuocoammare al potere dei ricordi di Dolor y gloria – ma anche su classici come La finestra sul cortile visti con gli occhi del lockdown. A raccogliere i temi e scandire la lettura, sei stanze poetiche: le donne, i cavalier, l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese.

Mindscapes
“Mindscape” è un neologismo per evocare il rapporto tra psiche e paesaggio e collocarci a metà strada, là dove dobbiamo stare: con la psiche nel paesaggio e il paesaggio nella psiche. Guidato da bussole psicoanalitiche, letterarie e neuroestetiche (da Searles a Winnicott, da Schnitzler alla Dickinson, da Zeki a Gallese), Vittorio Lingiardi ci invita a ripensare l’idea di ambiente e, in particolare, di paesaggio elettivo. Un luogo che cerchiamo nel mondo per dare forma e immagine a qualcosa che è già in noi. Al tempo stesso una scoperta, un’invenzione e un ritrovamento. Fiumi, montagne, ruderi e spiagge abitano la nostra mente, i nostri viaggi e i nostri sogni. Come oggetti psichici sono immersi nella nostra memoria, e forse risalgono al primo incontro con il volto di chi ci ha guardato. O ha distolto lo sguardo.
Per stare al mondo dobbiamo conoscere il paesaggio. Soprattutto, dobbiamo avere molti luoghi dentro di noi per avere qualche speranza di essere noi stessi.
 
L'autore
Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicoanalista, è professore ordinario di Psicologia dinamica alla Facoltà di Medicina e Psicologia della Sapienza Università di Roma, dove dal 2006 al 2013 ha diretto la Scuola di specializzazione in Psicologia clinica. Con Nancy McWilliams è stato coordinatore scientifico e curatore del Manuale diagnostico psicodinamico PDM-2 (Guilford Press, 2017; Cortina, 2018), con il quale ha vinto l'American Board & Academy of Psychoanalysis Book Prize. Nel 2014 ha ricevuto il Ralph Roughton Paper Award dell'American Pshycoanalytic Association, nel 2018 il Premio Cesare Musatti della Società Psicoanalitica Italiana e nel 2019 il Research Award della Society for Psychoanalysis and Psychoanalytic Psichology dell'American Psychological Association.
Nel nostro catalogo ha pubblicato, tra gli altri, La personalità e i suoi disturbi (2014), Linee guida per la consulenza psicologica e la psicoterapia con persone lesbiche, gay e bisessuali (2014), Mindscapes. Psiche nel paesaggio (2017) e Al cinema con lo psicoanalista (2020). È direttore della nostra collana "Psichiatria, Psicoterapia, Neuroscienze".
Collabora con il Venerdì di Repubblica (dove tiene la rubrica settimanale "Psycho", su cinema e psiche), la Repubblica e l’inserto culturale Domenica del Sole 24 Ore.

Mindscapes

Psiche nel paesaggio

di Vittorio Lingiardi

editore: Raffaello Cortina Editore

pagine: 262

Il primo libro sul ruolo che hanno i luoghi e i paesaggi nel farci diventare ciò che siamo.

Al cinema con lo psicoanalista

di Vittorio Lingiardi

editore: Raffaello Cortina Editore

pagine: 222

Vittorio Lingiardi non recensisce i film che ha visto, ma li rivede insieme ai suoi lettori, cercando di cogliere, pellicola dopo pellicola, le immagini che precedono il pensiero e lo producono.

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