Sabato 15 dicembre alle 18.00 appuntamento a Formia per il Festival Confronti dove Francesco Bellusci presenterà il saggio di Edgar Morin Maggio 68. La breccia, di cui è stato curatore per le nostre edizioni.
Dalla quarta di copertina
Edizione italiana a cura di Francesco Bellusci
Che cosa è stato il maggio ’68? Lo sguardo straordinariamente acuto di Edgar Morin sugli eventi di quel mese cruciale (occupazione di fabbriche e università, manifestazioni imponenti, scontri, barricate) restituisce un’immagine vivida dell’amalgama che dà origine alla protesta. Sempre intrecciando istanze libertarie e velleità rivoluzionarie, conflitto generazionale e lotta di classe, il movimento studentesco e giovanile di quell’anno apre una faglia, una breccia, entro la quale si riversano processi innovativi: la parità uomo-donna, la difesa delle minoranze, la coscienza ecologica, l’esigenza di riappropriarsi delle scelte di vita.
La rivolta studentesca e giovanile del maggio non sfocia, secondo Morin, in una rivoluzione politica o sociale, ma annuncia un rinnovamento culturale e antropologico. La crisi che provoca non è una crisi politica, ma una strisciante crisi di civiltà, di quella “civiltà del benessere” ancora trionfante negli anni immediatamente precedenti il 1968.
L'autore
Edgar Morin è una delle figure più prestigiose della cultura contemporanea. Nelle nostre edizioni ha pubblicato, tra gli altri, l'edizione di Il metodo in 5 volumi, La testa ben fatta (2000), I sette saperi necessari all’educazione del futuro (2001), Insegnare a vivere (2015), 7 lezioni sul pensiero globale (2016), Conoscenza, ignoranza, mistero (2018) e Maggio 68. La breccia (2018).



