Con un contributo di Nicoletta Castellaneta
Il cangiante nasce come tecnica cromatica e compositiva utilizzata dai pittori a partire dal Trecento e si evolve, nel contesto dei linguaggi artistici contemporanei, in vero e proprio ordine di interpretazione dello spazio pittorico o performativo da parte di artisti impegnati nella ricerca sulle potenzialità espressive della materia.
Partendo dalla pittura “aniconica” dell’Espressionismo Astratto americano degli anni Cinquanta fino alle ricerche minimaliste degli ultimi quarant’anni, e passando per autori come Joseph Beuys e James Turrell, il volume ne ripercorre la storia e i principi estetici. L’obiettivo è rintracciare le linee di formazione di una vera e propria new-avanguardia artistica che, seppur in modo non strutturato e non codificato, sviluppa una forma peculiare di costruzione del processo creativo, basata sulle ricerche in merito alle potenzialità della luce, del colore e dello spazio.
È un momento di collisione quello a cui il cangiante sembra pervenire, dischiudendo un orizzonte comprensibile unicamente attraverso una visione parallattica e stereoscopica dell’“ambiguità mutevole” del presente.
Biografia dell'autore
Giancarlo Lacchin
Giancarlo Lacchin insegna Estetica presso la facoltà di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Milano e presso l’Accademia “Aldo Galli” di Como. Si occupa di poetica ed estetica tedesche in epoca classico-romantica e nella Jahrhundertwende, con particolare riferimento ad autori quali Klages, Hofmannsthal, Korff, Schlegel, Baeumler, Friedemann e George. Dirige Panoptikon. Rivista di cultura mitteleuropea, e scrive per le riviste Aisthema. International Journal e Filosofia e teologia. Nelle nostre edizioni ha curato L’età di Goethe di Hermann August Korff (2014), e pubblicato Romanticismo e Avanguardia (2015) e Il cangiante (2020).