La vita di Salvador Luria, tra i padri della biologia molecolare e premio Nobel per la medicina nel 1969, si intreccia alla storia del Novecento. Nel 1938, dopo aver studiato medicina a Torino con Giuseppe Levi e poi fisica con i ragazzi di via Panisperna, fu costretto a lasciare l'Italia a seguito delle leggi raziali. Si spostò a Parigi e poi negli Stati Uniti, dove, insieme a un gruppo straordinario di scienziati, trasformò per sempre il nostro modo di pensare la biologia. Antifascista e pacifista convinto, manifestò contro le armi nucleari e la guerra del Vietnam, scontrandosi in più di un'occasione con il clima di censura e repressione del maccartismo. Nel contesto piuttosto agitato della fine degli anni Sessanta, l'esistenza della lista nera ricordava agli scienziati che la loro posizione non dipendeva soltanto dai risultati delle loro ricerche, eppure Luria rimase fermo nella sua convinzione di avere il diritto e il dovere di dire ciò che pensava. "Quello sull'intersezione di scienza e politica non è un dibattito astratto", ha scritto: fare scienza vuol dire contribuire allo sviluppo culturale, politico e morale dell'umanità.
Biografia dell'autore
Rena Selya
Rena Selya, storica e archivista, si occupa di storia della scienza e della medicina. Attualmente lavora presso l'archivio del Cedars-Sinai Medical Center a Los Angeles.Rassegna stampa per Salvador Luria
Le Scienze
pubblicato il: 04-03-2024
Un biologo Nobel e pacifista.
Il Giornale
pubblicato il: 28-02-2024
Il Manifesto
pubblicato il: 12-01-2024
Scientificast
pubblicato il: 18-12-2023
Lo stess dei ritmi circadiani.
Doppiozero
pubblicato il: 18-12-2023
Salvador Luria, una vita da Nobel.
La lettura
pubblicato il: 10-12-2023
Anche i batteri si infettano: le scoperte del Nobel Luria.
Radio 3 Scienza
pubblicato il: 27-11-2023
Il podcast della puntata di Radio3 Scienza su Salvador Luria di Rena Selya.
Il fatto quotidiano
pubblicato il: 18-11-2023
Segnalazioni.
La Stampa
pubblicato il: 17-11-2023
Salvador Luria, il premio Nobel dimenticato da Torino.
