A Princeton, nel 1955, un gruppo di illustri scienziati di campi diversi ingaggia una serrata discussione sul significato da dare alla parola "gioco". O, più precisamente, su come intendere il messaggio "questo è un gioco". Gregory Bateson pone il problema, e le sue parole sono il filo che avvolge l'intera discussione. Il libro la riporta così come è avvenuta, incluso un siparietto iniziale in cui ciascun partecipante si presenta. Bateson aveva già scritto cose importanti sul gioco in alcuni dei suoi metaloghi e in un notissimo saggio: qui le svolge, le amplifica, aggiungendo altri giri di pensiero e curve anche impreviste, come l'immagine della struttura "a buccia di cipolla", l'importanza del "non" che limita senza definire, lasciando appunto uno spazio di gioco, o le spiegazioni del perché non si può mai dire a qualcuno "gioca!". Un libro anomalo, pieno di seduzioni per il lettore, tutto giocato sugli esempi. Un singolare contributo a una questione di grande attualità.
Biografia dell'autore
Gregory Bateson
Gregory Bateson (1904-1980) è stato antropologo, biologo, studioso dei processi schizofrenici e, a modo suo, anche filosofo. Nelle nostre edizioni sono stati pubblicati Questo è un gioco (1996), L'umorismo nella comunicazione umana (2006) e Naven (2022).