Quattro miliardi di anni fa non c'era libertà sul nostro pianeta perché non c'era vita. Poi, dai primi esseri pluricellulari agli organismi sempre più differenziati si è prodotta quell'assenza progressiva di vincoli che ha segnato l'emancipazione dalle catene della necessità, fino alla comparsa di Homo sapiens. Daniel Dennett, uno dei più noti sostenitori della teoria darwiniana, mostra in concreto come la libertà si sia evoluta da puri assemblaggi di meccanismi. Dennett non solo ci dice quel che veramente siamo, ma anche quel che scegliamo di essere, con straordinarie implicazioni per la morale individuale e l'etica di gruppo. Ha scritto Richard Rorty: "Questo libro combina un pensiero filosofico originale, una prosa elegante e un ragionamento rigoroso, riuscendo in quello che pensavo impossibile: dire qualcosa di nuovo su libertà e determinismo".
Dal 18 al 20 maggio presso la scuola di Psicologia dell'Università di Padova, via Venezia 8, si terrà l'ottava edizione del Convegno Scientifico Internazionale di Neuroetica. Presenti Daniel Dennett e Giacomo Rizzolatti.