La formulazione psicoanalitica di un caso, che differisce dalla diagnosi in senso stretto, implica un maggiore impegno della “soggettività disciplinata” del clinico. Per elaborare una descrizione dinamica capace di orientare il trattamento, il clinico deve valutare le caratteristiche di personalità del paziente, le problematiche evolutive, le difese, gli affetti, le identificazioni, i pattern relazionali, l’autostima, le credenze patogene.
A ognuno di questi argomenti l’autrice dedica un capitolo, non tralasciando di chiarire i rapporti tra formulazione di un caso, primi colloqui e terapia vera e propria. Il libro si conclude con l’esposizione di due casi offerta come esempio.
Nancy McWilliams propone un’integrazione tra alcune linee guida della psicologia dell’Io e le contemporanee prospettive relazionali e intersoggettiviste, e sottolinea il valore delle teorie nate in ambito clinico, opponendosi alla tendenza attuale ad attribuire valore solo alle teorie nate o validate in setting sperimentali.
Nancy McWilliams parteciperà a due incontri nel mese di settembre: giovedì 15 a Genova per presentare insieme a Vittorio Lingiardi il progetto PDM-2, e sabato 17 a Firenze per partecipare alla giornata di studio "Lo spettro della follia: diagnosi e storie cliniche".