Un medico, un filosofo e uno psichiatra si sono confrontati sugli interrogativi di fondo che sottendono l'esercizio della medicina. È lecito affermare che vi sono "entità" come le malattie? Esiste qualcosa come una "malattia mentale"? Che tipo di connessione c'è tra mente e corpo? L'essere umano può essere considerato alla stregua di qualsiasi altro essere vivente? Che ne è allora di tutti i suoi timori, desideri e speranze e del suo stesso bisogno di libertà e giustizia? Come si interviene con successo sul corpo è possibile curare anche l'anima? Queste non sono domande "metafisiche": da come si risponde dipendono sia l'atteggiamento del singolo medico nei confronti dei malati sia il modo in cui una società "civile" struttura i propri servizi sanitari. Wulff, Ardur, Pedersen, Rosenberg mostrano in modo semplice ed esauriente come gli strumenti concettuali approntati dalle varie tradizioni filosofiche-empirismo e razionalismo, filosofia analitica ed ermeneutica - permettano di affrontare le sfide che a livello conoscitivo ed etico emergono dal progresso stesso dell'"arte" medica. "Noi non consideriamo la filosofia della medicina una disciplina puramente accademica; siamo invece convinti che lo studio delle questioni filosofiche possa dare una mano sia a chi fa scienza sia a chi lavora in clinica per la soluzione dei problemi della sanità nella società contemporanea". Che l'ammalato sia qualcosa in più di un "orologio guasto" da riparare non è solo una nobile presa di posizione etica ma deve diventare la regola del rapporto medico-paziente.
Psychiatry Online
pubblicato il: 20-07-2019
Filosofia della Medicina - Recensione saggio di Wulff.